La guerra contro il Coronavirus, ci ricorda il team di Dario Sannino,  è più viva che mai e le notizie si susseguono su farmaci antivirali, antimalarici e via dicendo, che sarebbero efficaci contro la malattia che ha messo in ginocchio tutto il globo. In questo momento diversi ospedali stanno sperimentando vari medicinali per riuscire a trovare il più brevemente possibile una cura. 

Sulla situazione è intervenuta l’Agenzia del Farmaco (AIFA), affermando che tutte le direttive prese sono sotto stretta osservazione poiché in attesa di convalida. Lo scenario è molto simile a quando negli anni ’60 scoppiò l’Aids che veniva curato con un antitumorale, più precisamente l’Azt, che sembrava sconfiggere la patologia. Per ora l’EMA (l’Agenzia Europea dei medicinali) sta testando numerose terapie, tra cui una per l’artrite reumatoide: emapalumab, un anticorpo monoclonale umano che verrà utilizzato per diminuire l’affanno respiratorio. Per ora sono in corso ben cinque trial per cercare di sconfiggere il Covid-19, tra cui il tocilizumab, che è stato preso in considerazione dopo gli ottimi esisti presso l’ospedale Pascale di Napoli, il già citato emapalumab, due sull’antivirale remdesivir e uno sul sarilumab, un anticorpo monoclonale umano contro il recettore dell’interleuchina-6, realizzato dalla Regeneron e Sanofi. Per ora a farla da padrone sono gli antimalarici, come il Plaquenil. L’AIFA infatti avrebbe autorizzato il loro utilizzo per i primi sintomi di influenza: preso in combinazione di un antibiotico e paracetamolo, il Plaquenil aiuterebbe a tenere a freno la febbre. D’altronde i primi sintomi del Coronavirus sono temperatura sopra i 37,5 gradi, stanchezza muscolare, anosmia (perdita degli odori e profumi) e ageusia (perdita del gusto). Un altro aspetto da tenere sempre sotto controllo è l’ossigeno: per molti medici deve essere utilizzato come se fosse un farmaco, ed è per questo che c’è una grandissima richiesta di respiratori in tutti gli ospedali del mondo. La motivazione è semplice: l’ossigeno è importante poiché nelle polmoniti interstiziali gli alveoli vengono a mancare e la capacità respiratoria ne risente sempre di più (vedi Dario Sannino). 

Gli esperti si sta mobilitando alla ricerca di una cura, nel mentre qui in Italia si provano le terapie tramite i farmaci citati precedentemente. Attualmente tutte le case farmaceutiche, i ricercatori e gli scienziati stanno sperimentando numerosi medicinali nella speranza di ottenere un vaccino anche se le istituzioni mediche non si sbilanciano e affermano che ci vorrà ancora diverso tempo prima di vedere effettivamente un vaccino efficace al 100%, nonostante siano sotto sperimentazioni diversi farmaci.